mercoledì 22 ottobre 2014

LA STORIA (UFFICIALE E NON) DEL RANKING UEFA PER NAZIONALI: GLI ANNI '90

Sesto appuntamento con il ranking Uefa per nazionali a cura di Rado Il Figo (per le puntate precedenti: 
http://mds78.blogspot.it/search/label/Storia%20del%20Ranking%20Uefa%20per%20Nazionali).


ITALIA 1990

1° metodo



L’Olanda diventa leader continentale nel ranking, 2 anni dopo esserla diventata sul campo: però pensando a quanto combinato in Italia, viene un po’ da riflettere sul primato. Spodestata l’Inghilterra, proprio quando un 4° posto mondiale arricchisce due sontuose campagne eliminatorie; un dato per tutti: la porta britannica è violata appena 1 volta in 12 uscite! Certo, pure qui, se si pensa che, nelle 10 partite di fasi finali stralciate, i Bianchi si sono imposti appena tre volte, di cui solo una al 90’ e contro l’Egitto…

La Spagna chiude il podio, scalzandovi l’Italia scesa al 4° posto: responso che lascia interdetti, tanto più pensando a come la Germania Ovest campione mondiale non sia stata ancora citata perché è solo sesta, dietro pure alla Iugoslavia, perdendo in sovrappiù una posizione. In effetti, i tedeschi sono penalizzati dal poter contare solo sulle qualificazioni mondiali, risolte da secondi e rischiando fino all’ultimo di restare fuori.
Le prime due qualificazioni centrate nella sua centenaria storia valgono all’Irlanda un lusinghiero nono posto grazie al +11, primato di balzo in avanti; la Bulgaria, 22ª a -13, non lascia trasparire ancora l’exploit di USA 1994.

2° metodo

L’Italia, per il secondo correttivo, ricicla le positive gare eliminatorie di Euro 1988.










































Quando uno merita, bisogna riconoscerlo. Se il precedente 1° posto della Germania Ovest aveva suscitato legittimi dubbi, nulla da dire sulla conferma attuale, a coronare la nazionale coi migliori piazzamenti nei 3 tornei considerati, non ultimo (anzi, tutt’altro) il 3° titolo mondiale conquistato in Italia, che (al momento) l’appaia a Brasile e Italia in vetta all’albo d’oro iridato. L’Olanda perde una posizione e si deve accontentare del bronzo: sono campioni continentali in carica ma non hanno affatto brillato nei due Mondiali interessati. L’Italia, delusa terza in terra amica nella Coppa FIFA, fa un po’ meglio nel ranking UEFA, piazzandosi alle spalle della sola Germania Ovest (che la supera anche nel coefficiente di ciclo per appena 319 punti), centrando un encomiabile +12 migliorativo. Nel gioco delle differenze, l’altro estremo è toccato dalla Francia, incapace di riprendersi dall’abbandono dei “Quattro Moschietteri di Centrocampo”, con altre 11 posizioni perse e assestamento a un opaco 18° posto.

Differenze


L’Olanda, nonostante la recente magra figura, rappresenta l’unica coincidenza nei due podi, prima da una parte e terza dall’altra; peggio va alla seconda regina, una Germania Ovest che civola sesta al cambio di metodo. Per il resto: l’Italia è 2ª o 4ª, l’Inghilterra è 2ª o 5ª, la Spagna 3ª o 4ª.

SVEZIA 1992

1° metodo

Per problemi interni d’ordine pubblico, non si disputa Albania-Spagna, del resto totalmente inutile in un primo gruppo ampiamente già deciso a favore della Francia.

La Germania riappare unita ma calcisticamente è una prosecuzione dei risultati della sola parte federale.

Particolare curioso: Est ed Ovest sono inserite nel medesimo girone eliminatorio che deve esordire col confronto diretto poi cancellato e sostituito da un’amichevole commemorativa, ma nemmeno questa si disputa, causa totale assenza all’appuntamento di qualsivoglia giocatore dell’ex DDR.











































Rivoluzionata la testa del ranking: basti pensare che solo l’Olanda, semifinalista continentale, si mantiene sul podio, scivolandone al gradino più basso, mentre le due nuove capoliste partivano dal 5° e dal 10° posto. Nuova regina è così la Iugoslavia: le sanzioni ONU le impediscono di confermarlo in terra svedese a Euro 1992, i cui padroni di casa figurano da damigella d’onore. Quanto a chi è giunto effettivamente a contendersi lo scettro europeo in campo, la Germania (ri)unita, sconfitta, guadagna due posizioni e sale quarta, la Danimarca, vincitrice (da ripescata al posto della Iugoslavia, e coi giocatori già in ferie), si arrampica di sei posti terminando sesta. In mezzo alle due, si pone la Francia quinta, capace del più ricco avanzamento (+14) giustificato dall’8 su 8 centrato per recarsi in Svezia (meno per quel che lì combina).

Spagna e Italia si ritrovano a braccetto ma… 11 posizioni più sotto (14ª e 15ª) per i regressi più accentuati, con gli Azzurri penalizzati, però, dal poter contare solo sulle deludenti eliminatorie europee, dove si consuma fra l’altro la “staffetta” Vicini-Sacchi.

Esordiscono Fær Øer e San Marino, ma non è gran cosa: le prime sono trentesime, il secondo 35° per non dire ultimo.

2° metodo

La Svezia, per il secondo correttivo, riutilizza i risultati che la fecero approdare a Italia 1990.












































Evidentemente il primato della Iugoslavia del 1° metodo non è solo una sua bizzarria: qui si parla del 3° e non del 1° posto, piazzamento comunque lusinghiero per una nazionale che mette sul piatto della bilancia un quarto di finale mondiale e due mancati accessi alle fasi finali europee (per quanto il secondo deciso a tavolino). Certo, qualche pensiero sull’affidabilità del ranking arriva se il coefficiente di ciclo iugoslavo per il torneo svedese è superiore di 501 punti di quello ottenuto a Italia 1990…

L’innesto iugoslavo è l’unica novità in un podio altrimenti confermato: la Germania è cliente abituale del primo posto, mentre l’Olanda sale di un gradino al secondo lasciato libero dall’Italia comunque quarta. L’alloro continentale porta la Danimarca dalla 9ª alla 6ª piazza e al miglior coefficiente di ciclo, beffando (nuovamente) la Germania per soli 123 punti.

Contenute le differenze, dal +5 di Svezia ottava e Francia tredicesima, al -6 di Austria venticinquesima e Belgio sedicesimo; assoluta parità di trattamento, infine, per le due esordienti Fær Øer e San Marino qui a replicare gli stessi piazzamenti del 1° metodo.

Differenze


Iugoslavia (prima o terza) e Olanda (seconda o terza) sono le costanti dei due podi, e fa un po’ riflettere una Germania oro da una parte e “di legno” dall’altra, ma sempre meglio di una Svezia seconda di qua e ottava di là.

USA 1994

1° metodo

Il pallido collante della CSI si sfalda del tutto: calcisticamente parlando, gli effetti numerici sono ancora contenuti e la Russia diventa l’erede unica dei risultati sovietici. A sua volta, la Cecoslovacchia a metà del girone di qualificazione si divide in Repubblica Ceca e Slovacchia e la FIFA le fa proseguire unite come Rappresentantiva Ceca e Slovacca.

L’anomalia di assegnare alle vittorie 2 punti nelle eliminatorie e 3 nella fase finale è senza conseguenze nel ranking, valendo solo i risultati delle prime.
















































Podio dal sapore lievemente beffardo, a dare un’occhiata a quanto combinato nelle qualificazioni al torneo più recente. Le prime due non le disputano perché una squalificata (Iugoslavia) e l’altra esentata (Germania); la terza non le supera (Francia), per cui la vetta spetta a due nazionali valutate esclusivamente sulle eliminatorie continentali. La Iugoslavia, costretta al palo, bissa l’oro, e considerando che storicamente più di due primi posti consecutivi non si sono mai centrati, è primato da gustarsi appiedati; la Germania, dal canto suo, guadagna due posizioni come la Francia. L’Italia, finalista perdente ai rigori contro il Brasile, è ottava con un +7, secondo miglior avanzamento dietro al +10 della Norvegia decima e della Grecia quattordicesima; all’altro estremo, il -9 della Rappresentativa Ceca e Slovacca diciannovesima in unione prorogata e della Scozia ventunesima. La Danimarca, unica a vincere qualcosa nel periodo considerato, si conferma sesta con pochi stupori: sul campo non si è qualificata a nessuno dei due tornei interessati.

Per le 4 esordienti si dovrebbe più legittimamente parlare di rientri, poiché sono Israele (all’ennesimo e definitivo al momento) e le 3 repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania). Esiti grami, col 28° posto lituano quale miglior figura raccolta.

2° metodo

La Germania detentrice, per il secondo correttivo, ricicla i positivi risultati eliminatori per Euro 1992.

Nemmeno qui il passaggio delle vittorie da 2 a 3 punti fra qualificazioni e fase finale ha conseguenze, essendone queste sempre valse 30.000 ai fini del 2° metodo.

















































La Germania frantuma il limite dei 3 primi posti consecutivi, da cui partiva per la terza volta nella sua storia: la conferma in vetta le permette il filotto di 4 ori uno dietro l’altro. Pur con la delusione nel presente torneo (bloccata ai quarti dalla Bulgaria) due finali nei precedenti giustificano ancora la supremazia teutonica. A seguirla la Iugoslavia, costretta a non disputare partite: restando ferma riesce a guadagnare una posizione! Almeno la Svezia deve il suo bronzo alla medaglia di pari metallo colta in USA, che fa il paio alla semifinale casalinga di 2 anni prima. Beffa delle beffe, per l’Italia essere la migliore europea del Mondiale nonché avere il coefficiente di ciclo maggiore, si traduce... nella perdita di un posto, scendendo al 5°. Subito dietro la Danimarca, che così conferma… due volte la 6ª posizione (fra i due ranking e all’interno di ognuno).

La Norvegia è solo 17ª ma centra il +7 da primato d’avanzamento; in coda alla classifica per differenze 3 nazionali a -6. Tuttavia, se la Germania Est 23ª è giustificata dal non esistere più e le Fær Øer trentaseiesime dall’innesto delle 4 pseudo esordienti (fra le quali la Lituania 29ª si conferma la migliore), l’Ungheria deve solo a se stessa l’attuale 25° posto.

Differenze


Seppur a posizioni invertite, Germania e Iugoslavia monopolizzano i primi due posti dei podi. Per le terze, il cambio di metodo significa una perdita di 4 posizioni sia per la Francia sia per la Svezia. L’Italia mastica amaro oscillando fra il 5° e l’8° posto.

INGHILTERRA 1996


1° metodo

Ben 12 esordienti, di cui solo il Liechtenstein non proviene dalla frammentazione politica di URSS, Iugoslavia e Cecoslovacchia. Se la Russia era già stata “designata” prosecutrice unica della nazionale sovietica, così avviene per Serbia e Montenegro per quella iugoslava, di cui al momento mantengono pure il nome. Il destino di quanto fece la Cecoslovacchia è ambiguo con FIFA e UEFA a scegliere due soluzioni opposte. La FIFA considera, infatti, Repubblica Ceca e Slovacchia coeredi “alla pari”, tanto da sommare a entrambe i risultati della versione “unita”; l’UEFA, al contrario, le considera come due federazioni “ex nove” e quindi partenti da zero (ragion per cui la Cecoslovacchia permane nella classifica), esattamente come qualsiasi altra staccatasi da URSS e Iugoslavia. Fortunatamente, in tempi recenti, FIFA e UEFA si sono “accordate” nel ritenere la sola Repubblica Ceca quale prosecutrice della Cecoslovacchia.

Per evitare il conseguente eccessivo numero di squadre prive di valutazione, la stessa UEFA adotta una soluzione particolare nel sorteggio della fase eliminatoria di Euro 1996, basato sul precedente aggiornamento del ranking, inserendovi le nazionali neofite con la media punti raccolta dai loro club nelle coppe continentali. Fortunatamente, le classifiche qui proposte includono solo le nazionali che abbiano preso parte ad almeno uno dei tornei considerati, per cui non vi è stato bisogno di tale espediente; rimane il problema delle vittorie passate da 2 a 3 punti dalla fase eliminatoria di USA 1994 a quella di Inghilterra 1996. Pur non avendo prove certe ma solo forti indizi indiretti, la soluzione è il ricalcolo dei punti per le qualificazioni mondiali in base alla nuova valutazione dei successi.

Il solo stralcio è Olanda-Irlanda, spareggio a gara unica fra le due peggiori seconde.




























































La perdurante squalifica della Iugoslavia, che esce dalla classifica, facilita il ritorno al primo posto della Germania, atteso da 12 anni, avallato dal titolo continentale conquistato. Sorprendente il resto del podio, a ulteriore conferma che non sempre i risultati delle eliminatorie si rispecchiano nelle fasi finali: infatti, due eliminazioni nei quarti valgono alla Spagna il 2° posto e un avanzamento di 14 posizioni (il più consistente), così come due estromissioni ai gironi finali pagano il bronzo alla Russia. Subito dopo la zona medaglie, troviamo la miglior esordiente, la Croazia che supera di un gradino l’Italia quinta in salita (+3).

Se 14 sono le posizioni guadagnate dalla Spagna, altrettante sono quelle perse dalla Svezia precipitata al 21° posto; tuttavia bisogna ricordare che l’eccessivo numero di esordienti falsa alquanto il giudizio sulle differenze.

2° metodo

Per le qualificazioni, lo spareggio sopra menzionato fa guadagnare a Olanda e Irlanda 6.000 punti a testa. La fase finale cambia formula, adottando quella su cui sono attribuiti i bonus come illustrato in presentazione, cui si rimanda. L’Inghilterra, per il secondo correttivo, riutilizza i risultati che non le consentirono però la trasferta americana.





























































Il diverso orizzonte temporale fra i due metodi, permette qui alla Iugoslavia di permanere non solo nel ranking ma pure al 2° posto. Bisognerebbe, quindi, riflettere su una classifica che piazza così in alto una nazionale la quale (deve) mette(re) sul banco esclusivamente i risultati delle qualificazioni al torneo meno recente, quindi partite nemmeno appesantite dai bonus. Ancora di più, pensando che terza e quarta sono due esordienti: la Repubblica Ceca, finalista, e la Croazia, giunta ai quarti, entrambe sconfitte dalla Germania (i cechi pure due volte) campione continentale, che centra così il miglior coefficiente di ciclo e il 5° primo posto consecutivo (12° in totale). In pratica, si ha un ranking in cui 3 delle prime 4 nazionali hanno disputato uno solo dei 3 tornei coinvolti…

Sempre tenendo a mente quanto detto nel 1° metodo, la Bulgaria coglie il miglior avanzamento di periodo, un +7 che le vale il 12° posto (appena sopra l’Inghilterra); al contrario, la Svezia esce dal podio, scedendo dalla 3ª alla 15ª posizione (-12); dal canto suo, l’Italia retrocede di un gradino vivacchiando al 6° posto.

Differenze


La Germania firma la sesta doppietta della storia, la quarta col suo nome, per l’unica conferma fra i due podi, i cui raffronti sono a dir poco sconcertanti: da un metodo all’altro, la Spagna perde 7 posizioni (da 2ª a 9ª), la Russia 8 (da 3ª a 11ª) e la Repubblica Ceca 9 (da 3ª a 12ª), mentre la Iugoslavia passa dall’argento all’uscire dalla classifica. In questo marasma, stupisce come l’Italia riesca ad attenersi fra il 5° e il 6° posto.

FRANCIA 1998


1° metodo

Il “raddoppio” della fase finale mondiale dopo l’europea, comporta che anche per la Coppa FIFA le seconde dei gironi eliminatori (le migliori o le peggori a seconda dei casi) spareggino per l’accesso alla prova iridata. Conseguentemente, aumenta il numero di gare stralciate dal ranking, qui le 8 delle sfide Croazia-Ucraina, Russia-Italia, Irlanda-Belgio e Ungheria-Iugoslavia.





























































Anche il ranking inizia a cantare la melodia della Spagna eterna delusa delle fasi finali, dove raccoglie poco o nulla rispetto a quanto atteso/promesso dalle eliminatorie. In tale contesto, unico metro di giudizio del 1° metodo, gli iiberici sono irrefrenabili, basti considerare come in 20 partite solo in 4 occasioni non vincano, accontentandosi del pari. Il suo miglior periodo storico, premia la Romania col 2° posto: per carità, in assoluto nulla di eccessivamente esaltante, non andando mai oltre i quarti di finale, ma in termini relativi sono le più alte vette mai raccolte dai gialli, una parentesi destinata, però, a tramontare dopo il prossimo Europeo. A sorpresa, si conferma al 3° posto la Russia, estromessa dall’Italia dalla contesa mondiale; segue l’Inghilterra, che firma il più poderoso salto in avanti (+15), e la Germania ex capolista. La Francia campionessa mondiale inaugura il suo quinquennio d’oro da sedicesima, e perdendo pure una posizione! Sconta, infatti, la qualificazione da perfetta media inglese all’Europeo inglese.

La rientrante Iugoslavia centra un lusinghiero 6° posto, molto meglio del 33° strappato dalla vera esordiente Bosnia ed Erzegovina; infine la Svizzera 22ª si vede consegnare la palma di gambero col suo -13.

2° metodo

Per gli spareggi qualificatori sopra citati, Belgio, Croazia, Irlanda, Italia, Iugoslavia, Russia, Ucraina e Ungheria guadagnano 12.000 punti di bonus a testa. Per il secondo correttivo, la Francia ricicla i risultati delle positive eliminatorie per Euro 1996.






























































Divertente. Si fa per dire: la Iugoslavia rimane in classifica sempre valutata su un solo torneo, ora il più recente, occupando ancora il podio ma deve scendere di un gradino e far posto al 2° alla Francia per poco più di 500 punti. E per fortuna che i Galletti sono campioni del Mondo con tanto di miglior coefficiente di ciclo: infatti, avessero perso la finale contro il Brasile, gli iugoslavi si sarebbero tenuti l’argento!

Continuando con l’allegria, la Germania è la capolista (ovviamente verrebbe da aggiungere), per la sesta volta di fila, la tredicesima in assoluto; supremazia confermata dai risultati di periodo, nulla da obiettare, ma non avallata dalla critica sancente la crisi all’indomani del secco 0-3 patito dalla Croazia che l’estromette ai quarti mondiali per la seconda volta consecutiva. Una volta tanto, fruendo del senno del poi, gli uomini hanno ragione sui numeri…

L’Italia guadagna una posizione e sale al 6° posto; la Repubblica Ceca patisce oltremodo la mancata qualificazione mondiale perdendone 12 in un colpo solo e scendendo alla 15ª per la più pesante retrocessione. Di contro, nei meandri dell’anonimato, la Turchia balza in avanti di 10 posti, dal 34° al 24°, di poco sotto all’esordiente “reale” Bosnia ed Erzegovina 33ª.

Differenze

Mai come nella presente circostanza i due metodi danno riscontri uno più diverso dall’altro: tanto per gradire, i due podi sono occupati da 6 squadre diverse. Divertiamoci, pertanto, solo a segnare le differenze: la Spagna oscilla fra 3 posizioni (1ª o 4ª) come la Iugoslavia (3ª o 6ª) e nel suo piccolo l’Italia (5ª o 8ª), la Germania fra 4 (1ª o 5ª), la Romania fra 6 (2ª o 8ª), la Russia fra 10 (3ª o 13ª) e, per finire in bellezza, la Francia fra 14 (2ª o 16ª).

Appuntamento a mercoledì prossimo con la settima puntata del ranking Uefa per nazionali, dedicata agli anni 2000.

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