giovedì 25 settembre 2014

LA STORIA (UFFICIALE E NON) DEL RANKING UEFA PER NAZIONALI: DAGLI ANNI '30 AGLI ANNI '50

Secondo appuntamento con Rado Il Figo e la storia del ranking Uefa per nazionali (per le puntate precedenti: 
http://mds78.blogspot.com/search/label/Storia%20Ranking%20Uefa%20per%20Nazionali).


FRANCIA 1938

1° metodo

Per Italia 1934, la fase eliminatoria è ancora più corta di quanto previsto e prevedibile. Poche partecipanti, per quanto “arricchite” dalla presenza dell’Italia (non essendone ancora l’organizzatore esentato), quindi gironi “snelli” e ridotto numero di gare: eppure si cerca comunque di “non perdere tempo”. I gironi a 3 squadre, i più “corposi”, sono preferibilmente di sola andata, a volte pure con sedi mal distribuite (c’è chi gioca sempre in casa, chi sempre in trasferta); inoltre a qualificazione matematicamente acquisita ovvero a eliminazione solo virtuale, ci si astiene dal proseguire.

Tradizionalmente, si riportano e si mantengono tutti i risultati delle gare giocate o decise a tavolino, anche se formalmente molte di queste dovrebbero essere annullate per i successivi ritiri. Ma tant’è, e la cosa giova al ranking, altrimenti vi sarebbero serie difficoltà a reperire un minimo di dati da utilizzare. Essendo state citate, le vittorie a tavolino (all’epoca ancora valutate 2-0) sono conteggiate come vittorie a tutti gli effetti e con quel punteggio (e ciò vale anche per il secondo metodo), e qui se ne contano ben 2 su un totale di 18 (l’11,1%!): Svizzera-Romania e Cecoslovacchia-Polonia, entrambe a favore dei padroni di casa.

Per Francia 1938 più o meno si ripete lo stesso andazzo di “accorciare i tempi”, e due gironi da tre squadre si articolano in due turni: nel primo si affrontano i due “materassi” e chi prevale raggiunge nel secondo la testa di serie per contendersi il biglietto mondiale… in gara unica e pure in trasferta! Ai fini del ranking, le gare del primo turno sono da considersi dei “preliminari” e pertanto escluse dal conteggio, per cui le sfide Palestina-Grecia e Lettonia-Lituania sono depennate.



































Ma come? L’Italia bicampione del Mondo in carica… è solo 5ª?! Eh sì, e non dovrebbe stupire, ricordando come valga solo quanto raccolto nelle qualificazioni, nulla contando quanto ottenuto dopo. Eppure, eppure… anche così gli Azzurri hanno la miglior media punti ma soccombono in virtù dei discriminanti, sui quali, come anticipato in fase di presentazione, vi è molto da discutere e… la prima occasione è utile allo scopo. Infatti, 6 nazionali presentano il percorso netto nel 1934/38, un 100% dei punti raccolti sul massimo disponibile che inevitabilmente si ripete anche nella media più recente. Entra in gioco la differenza reti, che stacca le prime 3 dalle altre 3, assegnando il 4° posto alla Francia (+5), il 5° all’Italia (+4) e il 6° all’Austria (+1). Per Germania, Spagna e Ungheria il comune +10 nasce pure da un medesimo computo fatte-subite (11-1): avendo però tedeschi e ungheresi giocato sempre in casa, finiscono secondi a pari merito (non me la sento di simulare il previsto sorteggio), dietro gli iberici che ringraziano così non tanto la gara vinta in terra lusitana quanto… averla proprio giocata, cosa che ha permesso loro di segnare 2 reti in trasferta, utili a primeggiare.

Per carità, tutto a norma, però a voler guardare bene ci si accorge che per Austria, Francia, Italia e Ungheria si tien conto di 1 sola gara, per la Spagna di 2 e per la Germania di 3, e non bisognerebbe nemmeno dimenticare che, per Italia 1934, Francia e Germania non disputarono l’inutile confronto diretto essendo già matematicamente qualificate. Anticipo già che la “anomalia” di un campione del Mondo in carica (e pure doppio, qui) non ai vertici del ranking non sarà un caso isolato, ma avrà successivi epigoni… ancora più clamorosi!

Qualcuno potrebbe obiettare sull’Austria, presente in classifica ma… assente dalla cartina geografica dell’epoca, causa annessione alla Germania. Ho però deciso di adottare la regola generale di mantenere tutte le nazionali in classifica fin tanto che conservano dei risultati utili al ranking, anche quando sarebbero da estromettere perché non più esistenti,per qualsiasi ragione, oppure non presenti nell’ultimo torneo disputato.

Faccio infine notare la presenza “particolare” in coda alla classifica della Palestina, staccata dalle altre nazionali da una “doppia barra”. “Particolare” perché non dovrebbe nemmeno esservi inclusa, avendo giocato nel periodo interessato solo 2 partite contro la Grecia stralciate in quanto preliminari. Tuttavia, non ho ritenuto corretto escludere totalmente chi nei due tornei coinvolti ha disputato solo ed esclusivamente gare non conteggiate, cioè chi è stato sempre e solo eliminato ai preliminari, ritenendone equo l’inserimento nel ranking, seppur in coda alla classifica “ufficiale” (in termini di bilancio, “sotto la riga”), in base a quanto ottenuto nelle gare non computate. Chiaramente, dette partite non sono comprese nei totali dell’ultima riga.

2° metodo

Per Uruguay 1930, la rimodulazione dei bonus tiene conto del fatto che la fase a gironi “ingloba” anche i quarti di finale, per cui i 45.000 punti complessivi previsti per chi è eliminato in tale turno sono distribuiti nelle sole gare dei gruppi. Parametrando il tutto a quello più numeroso (per minimizzare le “differenze da adattamento”), rispetto all’attribuzione ufficiale, dette partite valgono 15.000 punti l’una (e non 6.000). Ricordo infine la mancata disputa della finale per il 3° posto, avendovi la Iugoslavia rinunciato e gli USA… adeguatisi.

Per Italia 1934, i 45.000 punti previsti per gironi finali e ottavi devono essere distribuiti… nell’unica gara degli ottavi prevista. Tuttavia ciò porterebbe ad attribuirle, per l’appunto, 45.000 punti, ben oltre i 18.000 previsti per i quarti; pertanto, non potendo superare tale soglia, gli ottavi finiscono per valere tanto quanto i quarti. Conseguentemente tutte le partecipanti alla fase finale si vedono assegnare 9.000 punti in meno: obiezione corretta ma non ho trovato una soluzione migliore. Da notare, inoltre, che le ripetizioni delle gare (come il quarto Italia-Spagna) valgono tanto quanto la gara ripetuta: in effetti, come nell’esempio citato, è pur sempre una gara dei quarti di finale. Ciò varrà anche per gli spareggi futuri che decideranno il secondo posto dei gironi.

Per Francia 1938, nelle qualificazioni bisogna ricorrere a un’interpretazione “contraria” rispetto al primo metodo sulla natura del primo e secondo turno dei gironi a tre. Così, il primo turno è qui letto come il turno “normale” e il secondo come lo spareggio. Pertanto le sfide Ungheria-Grecia e Austria-Lettonia valgono 6.000 punti di bonus l’una. Usando il secondo correttivo, a riciclare le gare eliminatorie di Italia 1934 sono le dispensate Francia organizzatrice e Italia detentrice, nonché la Romania, che ha usufruito del ritiro dell’Egitto, suo unico avversario, che la bizzarra geografica calcistica considererà europeo fino a Svizzera 1954. Nella fase finale, resta ferma l’attribuzione dei bonus come descritta per l’edizione precedente (i due tornei hanno formula uguale); inoltre, per il gioco delle “belle”, Cuba, Germania, Romania e Svizzera giocano due gare di ottavi, Brasile e Cecoslovacchia due partite per i quarti. Ricordo infine che la Svezia “salta” il suo ottavo causa la succitata scomparsa austriaca.


































Com’era lecito attendersi, è l’Italia a primeggiare, staccando di quasi 5.600 punti l’Ungheria, che giustifica la piazza d’onore con un 2° posto nel 1938 e un’eliminazione ai quarti nel 1934; un po’ a sorpresa è, invece, il bronzo dell’Austria, considerando che solo in Italia prese parte attiva alla fase finale, coronata dalla 4ª piazza.

I giudizi di maggiore “correttezza” del secondo metodo rispetto al primo, paiono confermati osservando i coefficienti di ciclo dei primi due tornei considerati, rispecchianti le classifiche finali: nel 1930 prevale la Iugoslavia semifinalista, unica europea a superare i gironi; nel 1934, le prime 4 sono le semifinaliste in perfetto ordine d’arrivo, dal 5° all’8° posto troviamo le 4 eliminate ai quarti, dal 9° all’11° le 3 eliminate agli ottavi, e dal 12° in giù chi si è arenato nelle qualificazioni. Già nel 1938 si sbarella: se le finaliste Italia e Ungheria si accapparrano i primi due posti, con Azzurri “correttamente” primi e magiari secondi, di nuovo sorprende il 3° posto dell’Austria, frutto di un’unica partita, eliminatoria per giunta, lo striminzito 2-1 interno sulla Lettonia, ottenuta in rimonta! E altrettanto stupore genera verificare come la Grecia e la stessa Lettonia sopravanzino tutte le eliminante agli ottavi, Germania esclusa.

Differenze

Le due capoliste per poco non s’invertono perfettamente i ruoli nelle due classifiche: infatti, la Spagna è 1ª da una parte e 6ª dall’altra; l’Italia è 1ª e 5ª. Solo l’Ungheria conserva il 2° posto nelle due versioni, mentre Germania e Austria di bronzo in un metodo, scontano entrambe una differenza di 3 posizioni nell’altro.

BRASILE 1950

1° metodo

La fase eliminatoria patisce un’impressionante serie di ritiri, fra mancate iscrizioni e rinunce in corso d’opera. Al fine del ranking, come in Francia 1938 si ripete l’articolazione in due turni in alcuni gruppi da tre squadre, per i quali si adotta la medesima linea di condotta volta a stralciare le gare del primo, interpretandole come preliminari, e a conservare solo quelle del secondo. Pertanto non sono conteggiate le sfide fra Turchia e Siria, Svizzera e Lussemburgo e Iugoslavia e Israele (che “eredita” i risultati della Palestina), mentre si “salvano” quelle fra Austria e Turchia, Belgio e Svizzera e Francia e Iugoslavia, almeno in teoria, non avendo le prime due luogo per ritiro delle teste di serie, mentre la terza si prolunga al terzo atto, ugualmente escluso in quanto spareggio. Chiudo ricordando di aver conteggiato tutte le gare del quinto girone (Finlandia, Irlanda e Svezia), compresa una Svezia-Finlandia 8-1 dimenticata da moltissime fonti, nonostante lo strano ritiro dei finlandesi (si rifiutano di giocare ancora contro gli svedesi ma non contro glI irlandesi). La FIFA avrebbe “retrocesso” le 3 gare della Finlandia ad amichevoli, per cui il girone si sarebbe “prosciugato” alle sole sfide Svezia-Irlanda; tuttavia, avendo mantenuto tutte le gare di Italia 1934, nonostante molte avrebbero dovuto seguire la sorte di quelle finlandesi, ho ritenuto “equo” ripetere anche qui il medesimo trattamento.









































L’Italia conquista la vetta della classifica, però in modo non proprio lineare. Infatti, sarebbe più correttamente da valutare come “non classificabile” (NC in tabella), avendo saltato le qualificazioni di entrambi i tornei. Tuttavia ciò è avvenuto sempre perché esonerata quale detentrice del titolo mondiale: insomma, l’Italia non ha giocato perché non ha voluto (non iscritta o ritiratasi) o potuto (rinuncia degli avversari) ma esclusivamente per meriti sportivi. Circostanza così particolare ed encomiabile che ho ritenuto corretto premiarla col primo posto… a prescindere, privilegio non estendibile alla Romania, che chiude la classifica “normale” come NC; infatti, contrariamente agli Azzurri, se per Francia 1938 si è giovata del ritiro egiziano, e non è una “colpa”, a Brasile 1950 non si è iscritta, non certo un “merito”.

Segue alla piazza d’onore l’esordiente Inghilterra, che prevale per la miglior differenza reti più recente fra le altre 5 nazionali “a percorso netto”; si ritrovano ancora a pari merito ma al 3° posto, scendendo di un gradino, Germania Ovest (“erede unica” della Germania) e Ungheria, entrambe assenti a Brasile 1950.

Se l’Inghilterra, come anticipato, è la migliore delle 6 “new entry”, l’Italia registra il progresso più pronunciato guadagnando con la vetta un +4 esattamente come la Svizzera (dal 9° al 5° posto); il tonfo più pesante è della Francia precipitata di 11 posizioni (dalla 4ª alla 15ª), mentre l’ex capolista Spagna riesce a fare lievemente meglio scendendo al 9° posto, marcando un -8 come la Lituania (ormai scomparsa), una delle 4 nazionali “sotto la riga”.

2° metodo

Nella fase eliminatoria si assiste alla consueta “inversione interpretativa” dei due turni in cui sono articolati alcuni gruppi, per cui il primo diventa qui la “fase normale” e il secondo, lo “spareggio”. Francia e Iugoslavia si ritrovano così a intascare 18.000 punti di bonus complessivi, avendo disputato… lo spareggio dello spareggio, mentre Austria, Belgio, Svizzera e Turchia rimangono a mani vuote, non essendo mai scese in campo in tale contesto.
Per la fase finale, nei gironi iniziali si può ripetere il medesimo ragionamento effettuato per Uruguay 1930, per cui le gare qui giocate valgono 15.000 punti di bonus l’una. Il girone finale, di fatto, ingloba semifinale e finale, per cui i 66.000 punti complessivi loro assegnati sono distribuiti fra le 3 gare giocate, facendole valere 22.000 punti l’una.









































Cambio al vertice, dove l’Ungheria soffia il primo posto all’Italia, che scende di un gradino, mentre l’Austria si conferma in terza piazza. È un podio che dovrebbe generare parecchi mugugni, non fosse altro perché le due nazionali mitteleuropee non sono mai scese in campo per Brasile 1950 (una non iscritta, l’altra ritirata). E a ben guardare, stupisce alquanto la prevalenza dell’Ungheria sull’Italia, considerando che in 3 tornei su 3 gli Azzurri hanno sempre prevalso sui magiari, sia sul campo sia in termini di coefficiente, eppure globalmente finiscono per soccombere. A far pendere il piatto della bilancia è il primo correttivo: l’Ungheria primeggia perché nei 2 tornei disputati ha fatto in media meglio dell’Italia nei 3 da essa giocati. Ineccepibile statisticamente parlando, ma conclusione che lascia l’amaro in bocca a chi, come il sottoscritto, preferisce comunque partecipare anche a rischio di figuracce rispetto al non provarci neppure.

Se il primo posto della classifica generale è quanto meno opinabile, aggettivi più coloriti dovrebbero dipingere quello “di tappa”: a prevalere, infatti, non è la Svezia o la Spagna, uniche europee giunte al girone finale a contendere il titolo mondiale a Brasile e Uruguay (con esiti disastrosi), bensì… la Turchia (!!) in virtù dell’unica gara giocata, un 7-0 rifilato alla Siria nelle qualificazioni, partita fra l’altro nemmeno beneficiata da bonus di sorta.

Nota curiosa: eccezion fatta per Ungheria, che guadagna un posto, e Austria, che conserva il 3°, tutte le altre nazionali (tranne ovviamente le esordienti) subiscono perdite di posizioni, coll’estremo del -8 d’Israele, sceso in 29ª piazza.

Differenze

Il podio del 1° metodo è confermato nel 2° dall’Italia, per quanto debba scendere dal 1° al 2° posto, e dall’Ungheria, che sale dal 3° al 1°, mentre la Germania Ovest perde 3 posizioni (sesta da terza) e l’Inghilterra ben 8 (decima da seconda). A completare il quadro, l’Austria, bronzo nel 2°, è quinta nel 1°.

SVIZZERA 1954

1° metodo

Finalmente poco da commentare: l’unica partita esclusa dal ranking è lo spareggio fra Spagna e Turchia, deciso fra l’altro dal sorteggio.







































Dov’è l’Ungheria delle meraviglie, lo squadrone di Puskas e compagni (in senso sportivo)? Fra le non classificabili come Svizzera e Polonia, mai scese in campo nei due tornei eliminatori di riferimento. E dato che qui si combinano variamente esenzioni per organizzatore della fase finale (Svizzera), ritiri “attivi” (Ungheria) e “passivi” (Polonia) e non iscrizioni (ancora Polonia e Ungheria), nessuno dei quali è definibile come “merito”, le 3 sfortunate nazionali finiscono nel limbo delle non valutabili.

La Germania Ovest campione del Mondo è terza, preceduta da Italia e Inghilterra, che si scambiano i primi due posti. Gli inglesi così primeggiano in virtù di 6 vittorie su 6, anche se giova ricordare trattarsi di partite dell’Home Championship, il Torneo Interbritannico. L’Italia è l’unica a tenerle testa con un altro percorso netto, e soccombendo solo per la peggior differenza reti recente (e per un pelo: +7 contro +5); pure qui sarebbe da tener a mente che gl’inglesi giocano 3 gare contro le 2 degli Azzurri, i quali affrontano solo l’Egitto.

Il buon cammino nelle qualificazioni per le prime due non è però confermato da quanto combinato nelle fasi finali: escono sempre subito ai gironi iniziali (per quanto quelli brasiliani fossero più “competitivi” passando solo la prima), con la parziale eccezione svizzera dell’Inghilterra, dove si spinge ai quarti (un turno in più).

Grecia e Turchia compiono il passo in avanti più rilevante issandosi, rispettivamente, al 12° e 14° posto; nulla di trascendentale in assoluto, ma ben 14 posizioni guadagnate per entrambe. Viceversa, la Norvegia ne perde 7, scendendo in 18ª piazza.

2° metodo

Contrariamente al 1° metodo, quindi bisogna ancora dilungarsi. Comincio dalle qualificazioni: Spagna e Turchia guadagnano 6.000 punti di bonus a testa per lo spareggio disputato, e fin qui nulla di strano. Tuttavia la Turchia non intasca i 10.000 per la vittoria al sorteggio (parificata, come visto, a una ottenuta ai rigori), e ciò per un’incredibile svista dell’UEFA. Infatti, la stesura originale del 2° metodo li prevedeva senza alcuna specificazione, e quindi sarebbero stati da assegnare anche a chi avesse vinto ai rigori nelle gare di ritorno dei turni di qualificazione a eliminazione diretta, con nazionali che potevano vedersi affibbiare 10.000 punti per la gara, 30.000 per la vittoria al 120’ e altri 10.000 per quella ai rigori (oltre a quelli previsti per le reti segnate e subite e per i bonus). Una pronta rettifica ne limita l’assegnazione alle sole partite a eliminazione diretta delle fasi finali: comprensibile l’esclusione delle gare dei gironi (il ricorso ai rigori è previsto in determinate circostanze per quelle dell’ultimo turno terminate in pareggio) per evidenti ragioni di “parità di trattamento” con le altre divisioni della posta occorse in medesimo stadio della competizione; ingiustificabile la non inclusione degli spareggi dei gironi eliminatori dovuta palesemente per aver dimenticato l’esistenza di tale ipotesi, oggi confinata ai soli Mondiali.

Per quel che riguarda il secondo correttivo, Svizzera ospitante e Ungheria, beneficiata dal ritiro polacco, riutilizzano i risultati delle qualificazioni precedenti, che per entrambe risalgono all’edizione francese della Coppa del Mondo.

La fase finale adotta la medesima struttura degli attuali Europei, per cui si possono qui applicare i bonus lì previsti, con un’eccezione: nei gironi, le nazionali giocano solo 2 gare e non 3, che pertanto valgono 13.500 punti l’una, per “tornare” ai 27.000 complessivi previsti. Germania Ovest, Italia, Svizzera e Turchia si vedono assegnare ulteriori 13.500 punti, avendo tutte spareggiato per l’accesso ai quarti.











































L’Ungheria si conferma al vertice, stavolta con molti meno mugugni dell’Italia, scesa al 4° posto. La supremazia magiara è puntellata dal miglior coefficiente di torneo: peccato solo che tutti questi primi posti non siano accompagnati dall’unico a contare davvero, quello della classifica del torneo iridato, sfuggito nella celeberrima e chiacchieratissima (a torto?) rimonta di Berna. I tedeschi campioni mondiali 1954 proprio non riescono a scrollarsi di dosso l’essere sempre dietro agli ungheresi dove (fortunatamente per loro) ha poca importanza pratica: nei ricordi, nella storia calcistica e pure nel ranking e nel coefficiente di torneo. Anzi, beffa delle beffe, il secondo posto assoluto fra le nazionali europee spetta all’Austria, terza di tappa, devastata da un 6-1 nel confronto diretto in semifinale.

La Iugoslavia conquista i quarti in Svizzera e il 7° posto in graduatoria, per un +9 che la incorona “canguro” dell’occasione: il ruolo del “gambero” tocca ancora alla Norvegia e sempre con un -7 che qui la fa scendere fino al 22° gradino.

Differenze

Il podio del 1° metodo è confermato solo dalla Germania Ovest, terza in entrambe le versioni: l’Inghilterra, prima di qua, è sesta di là, così come l’Italia retrocede dal 2° al 4° posto. Di contro, la capolista Ungheria nel 2° metodo è, come visto, non classificabile nel 1°, dove l’Austria damigella d’onore è appena ottava.

SVEZIA 1958

1° metodo

Tre le partite eliminatorie escluse dal computo: lo spareggio del sesto girone fra URSS e Polonia, e quello estemporaneo intercontinentale fra Galles e Israele, con andata e ritorno, allestito all’ultimo e a gran fatica, avendovi rinunciato Belgio e Uruguay prima che i britannici accettassero di ritornare in gioco contro la nazionale della Stella di David, rimasta senza avversari per ragioni politiche e non potendo ancora le nazionali diverse da europee e sudamericane accedere alla fase finale senza mai scendere in campo (salve le – ipotetiche – esenzioni per detentori e organizzatori).











































Capeggia la Francia, che centra nell’occasione pure il più grande balzo in avanti, issandosi in vetta dal 6° posto dell’ultimo aggiornamento. Escludendo l’Italia nel 1950, per la prima volta la capolista né ha bisogno di ricorrere ai discriminanti per farsi incoronare regina europea, né è a punteggio pieno, avendo i galletti fallito il percorso netto a causa di un pareggio esterno in terra belga, unica battuta a vuoto nelle 8 gare considerate. L’Inghilterra detronizzata rimane in scia al 2° posto, mentre la Germania Ovest si mantiene in 3ª posizione. L’Italia conferma nel ranking il suo momento nero, retrocedendo all’11° posto, per un -9 che non è primato negativo, avendo fatto peggio degli Azzurri la finalista Svezia (-10), penalizzata dal dover contare solo sulle eliminatorie precedenti (fallite) che la fanno scendere a 19ª potenza continentale, e la Grecia, in un vertiginoso otto volante dal +14 di 4 anni prima (il progresso più marcato) al -12 attuale, che la respinge nelle retrovie della 24ª posizione. L’URSS si segnala come la migliore delle 5 esordienti in virtù di un lusinghiero 7° posto.

Da notare come Israele compaia in classifica coi soli risultati validi per Svizzera 1954: ai fini del ranking UEFA, e ciò vale anche per il 2° metodo, non si possono utilizzare le partite delle eliminatorie mondiali giocate sotto un’altra confederazione (o meglio, per il momento, per un altro continente), preclusione che per Svezia 1958 tocca in questa sede anche l’Egitto, ma senza alcun effetto pratico. Infatti, gli africani non scendono mai in campo, mentre per gli asiatici le 2 sfide coi gallesi sono comunque stralciate quali spareggi.

2° metodo

Nella fase eliminatoria, URSS e Polonia beneficiano di 6.000 punti di bonus a testa per lo spareggio disputato, mentre il Galles ne intasca 12.000, avendo giocato due gare contro Israele. Per lo stesso Israele e la Siria non si calcola il coefficiente di torneo, essendo state dirottate nei raggruppamenti afro-asiatici, per quanto il primo giochi in concreto solo contro un’avversaria del Vecchio Continente, e sono quindi classificate solo per quanto raccolto, da europee, nei 2 tornei precedenti.

Germania Ovest detentrice e Svezia organizzatrice sono coinvolte nell’operazione “riciclo” delle eliminatorie precedenti, con gli svedesi penalizzati (qui in misura doppia) dalla fallita qualificazione in terra svizzera.

Per quanto riguarda la fase finale, si possono finalmente adoperare i bonus dettati per gli attuali Europei, essendone la formula uguale in tutto e per tutto. Tuttavia, Cecoslovacchia, Galles, Inghilterra, Irlanda del Nord, URSS e Ungheria, si vedono assegnare ulteriori 9.000 punti, avendo tutte spareggiato per l’accesso ai quarti.












































Per la terza volta di fila (attuale primato) si vede l’Ungheria al 1° posto, mentre Germania Ovest e Austria si scambiano di posizione alle sue spalle. Classifica che può rendere ancora dubbiosi, considerando che nei 3 tornei interessati solo la Germania Ovest ha vinto (il Mondiale in Svizzera) e in Svezia è finita onorevolmente 4ª, mentre la capolista magiara ha inanellato, nell’ordine, una mancata iscrizione, un 2° posto e un’eliminazione ai quarti.

Vincitrice di tappa è la pirotecnica Francia di Kopa e Fontaine, bronzo mondiale e miglior europea dietro i padroni di casa svedesi, finalisti perdenti contro il magno Brasile, per un coefficiente di ciclo che le permette, anche qui, di registrare un +5 di miglior progresso che la innalza ai piedi del podio. Quest’ultimo primato è condiviso col Galles, ma per i britannici la salita si arresta alla 21ª piazza. Il ridimensionamento italiano è marcato dal 9° posto e dalle 5 posizioni perdute, anche se lo scotto maggiore è della Svizzera, da quinta a quindicesima (-10). La miglior esordiente è sempre l’URSS, sempre settima.

Differenze

Come visto, la regina Francia del 1° metodo è quarta nel 2°, e la Germania Ovest qui terza è lì seconda: gli inglesi, secondi da questa parte, scendono al sesto posto dall’altra. Viceversa, l’Ungheria prima col 2° metodo è solo ottava nel 1°: regge meglio l’Austria terza, che scivola appena al quinto posto. Per l’Italia, due mediocri piazzamenti in una versione e nell’altra: 9° e 11°.

Appuntamento a mercoledì prossimo con il terzo appuntamento con la storia del ranking Uefa per nazionali, dedicato agli anni ’60.


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