lunedì 16 giugno 2014

UN POMERIGGIO CON LA GIALAPPA'S BAND

Oggi "Calcio e altri elementi" lascia per un attimo da parte Fair Play Finanziario e Ranking Uefa, fasce delle prossime coppe e statistiche sportive, approfondimenti vari su calcio e altri sport, per raccontarvi una giornata particolare da me vissuta venerdì scorso...

Quando da ragazzino non ti perdi una partita della Juventus, i programmi dell’allora WWF e una trasmissione della Gialappa’s Band, è facile sognare di fare due palleggi con Platini o Baggio, lottare contro Hulk Hogan a Wrestlemania o partecipare a una radiocronaca dei mondiali o degli europei con Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Carlo Taranto.

I primi due sogni ormai li vedo di difficile realizzazione, anche se non pongo limiti alla provvidenza, il terzo invece si è avverato per la prima volta quattro anni fa e ormai sta diventando un “sogno realizzato ricorrente”.

Se qualcuno di voi segue su RTL 102.5 le radiocronache di Brasile 2014 all’interno del programma “Noi Dire Gol”, sappia che venerdì ha sentito per qualche istante anche la mia voce. Il motivo è presto detto: mia moglie Melina ha partecipato alla radiocronaca di Messico-Camerun in qualità di ospite messicana. E ovviamente, seppur in secondo piano rispetto a lei, nello studio ero presente anche io.

E’ la quarta volta che abbiamo il piacere di essere ospitati. Per Sudafrica 2010 abbiamo presenziato a Messico-Francia 2-0, Messico-Uruguay 0-1 e Messico-Argentina 1-3. Siccome ai tempi non avevo un blog, colgo l’occasione per raccontarvi brevemente come questo “sogno” si è realizzato, perché credo che possa essere curioso e interessante per tutti i vecchi e nuovi fan della Gialappa’s Band.

Quattro anni fa, con una gag che si è ripetuta anche all’inizio della radiocronaca di quest’anno, dissi alla Gialappa’s Band per scherzo che andare negli studi di RTL a commentare era il culmine di un diabolico piano: sposare una ragazza straniera per fare una radiocronaca insieme a loro. La realtà era ben diversa. Infatti, io e Melina prima dei Mondiali 2010 non avevamo nemmeno pensato di poter partecipare a “Noi Dire Gol”. L’idea è venuta di colpo ascoltando insieme la radiocronaca della partita inaugurale, Sudafrica-Messico. In studio non c’erano ospiti e il trio aveva invitato qualche messicano a farsi vivo via email o telefonicamente. Nemmeno quello ci ha smosso inizialmente… non nego che l’idea iniziasse a prendere piede, ma fra dubbi e timidezze varie è passato tutto il primo tempo senza che muovessimo un dito. 45 minuti nel corso dei quali ben due messicani hanno provato a mettersi in contatto telefonico con il programma, ma per motivi che rimarranno a noi per sempre sconosciuti entrambi senza prendere la linea. A quel punto abbiamo pensato che forse il destino aveva deciso di scendere in campo con noi e che fosse proprio il caso di provare a contattarli, così abbiamo scritto all’indirizzo e-mail della trasmissione. Due veloci scambi di mail e nel corso del secondo tempo abbiamo ricevuto la chiamata da RTL e la voce di Melina è andata in onda in diretta. Una volta appurato che fosse davvero messicana, ci hanno chiesto se fossimo disponibili ad andare a Cologno Monzese per la successiva partita del Messico e ovviamente abbiamo accettato con entusiasmo.

Non farò la cronaca di quanto accaduto in quelle tre occasioni, perché se siete fan della Gialappa’s Band l’avete sentito alla radio, se non lo siete non voglio allungare troppo la storia. Ci tengo però a disegnarvi un quadro generale dell’ambiente che abbiamo trovato.

Il primo impatto è stato meglio di quanto potessimo immaginare. Tutti e tre sono stati molto simpatici e cordiali anche a microfoni spenti. Con Giorgio abbiamo avuto occasione di parlare un po’ di più perché è arrivato sempre con un buon anticipo, ma non sono mancate le opportunità per scambiare ben più di due parole anche col “Signor” Carlo. Quest’ultimo ci ha colpito ancor più degli altri per la gentilezza e la cordialità. Pensate che dopo Messico-Argentina si è offerto di farci da autista accompagnandoci al nostro hotel con la sua macchina! Marco in quei giorni era nel mezzo del suo tribolato addio a Radio 2 e, nonostante con lui si sia parlato di meno e avesse ovviamente altri pensieri per la testa, abbiamo apprezzato molto la sua capacità di mettere tutti i pensieri negativi da parte nel momento di andare in onda.

Oltre a loro tre, abbiamo conosciuto anche il mitico imitatore Gianfranco Butinar, particolarmente ispirato nel corso di Messico-Uruguay con una straordinaria imitazione dell’indimenticato Franco Califano, e l’immancabile Gianfranco Brambati: chi ascolta le telecronache da tempo capirà sicuramente di chi sto parlando…


Fra gli ospiti “avversari”, ricordiamo sempre con piacere Florence (incontrata ben due volte perché nella seconda occasione, in contemporanea a Messico-Uruguay, stava andando in scena anche Francia-Sudafrica), voce ufficiale della Francia nelle radiocronache della Gialappa’s Band e al tempo in procinto di partorire un bellissimo bambino che ora ha ormai quasi quattro anni, e l’uruguagio Renzo Olivieri, con il quale curiosamente scoprimmo di avere un amico in comune (Riccardo “Mist” Bidoia, che forse conoscerete come co-autore dei libri sui “Chuck Norris Facts”). Della serie, come è piccolo il mondo…


Questa volta abbiamo scritto a RTL a poche settimane dai mondiali chiedendo se avessero ancora libero il posto di “ospite messicano” e proponendoci nel caso per coprirlo. Dopo qualche ora è arrivata la risposta: convocati a Cologno Monzese per due delle tre partite del girone, quella di venerdì scorso e quella del 23 che verosimilmente sarà decisiva per le sorti del Messico a Brasile ’14.

A risponderci e a mantenere i contatti con noi è stato Francesco Taranto, il figlio del Signor Carlo. Oltre a seguirne artisticamente le orme (anche lui fa parte di un trio radiofonico che fra l’altro potete ascoltare al posto della Gialappa’s in quasi tutte le partite di mezzanotte di questi mondiali sempre su RTL), Francesco ha ereditato dal padre anche l’estrema cordialità.

L’appuntamento era per le 17.30 agli studi di RTL, per prepararsi all’inizio della trasmissione prevista per le 17.50. Dovendo fare circa 260 km in auto, abbiamo deciso di partire con un anticipo che pensavamo fosse quasi esagerato… alle 14. Invece, vuoi per due incidenti che hanno formato delle code in direzione Milano per alcuni tratti, vuoi per la scoperta che la Tangenziale Est di Milano in certi orari si trasforma in un gigantesco e inestricabile ingorgo, siamo arrivati trafelati in radio a tre minuti dall’inizio della diretta. Per non farci mancare nulla, in coda sulla tangenziale siamo stati pure tamponati da fermi da un furgoncino, che fortunatamente procedeva molto lentamente. Arrivati in radio abbiamo constatato che l’auto non aveva riportato il minimo danno, ma sul momento il nostro pensiero è stato “Non ce ne frega niente di come sta l’auto, il fatto che sia accesa e funzioni basta e avanza, ora dobbiamo solo pensare ad arrivare in tempo in radio!”. A nostra parziale scusante, il traffico ha avuto la meglio anche su uno dei due ospiti camerunensi (Hubert) e soprattutto su Giorgio, arrivato attorno al decimo minuto del primo tempo.

Giunti ad RTL abbiamo trovato diversi cambiamenti: ora per entrare è necessario dotarsi di badge alla reception, strumento indispendabile per superare una porta che divide il fantastico mondo della radio dal triste mondo esterno! Lo studio di registrazione è stato rimodernato e sembra più ampio, grazie alla diversa disposizione dell’”arredamento” e alla presenza di più specchi, alcuni dei quali ricordano i classici specchi deformanti dei parchi di divertimento, tanto che Marco non ha esitato scherzosamente a definirli inquietanti.

La parte di studio dove si svolge la radiocronaca è invece rimasta simile a quella di quattro anni fa, con un miglioramento sostanziale: invece di avere due televisioni ai lati ce n’è uno solo centrale, molto più comodo e meno a rischio torcicollo. Penso sia curioso segnalare che di fronte a noi c’era anche un piccolo televisore sul quale venivano riportati in tempo reale i tweet più divertenti. Da questo schermo (e dalle veline che Brambati porta stampandole dalla sua postazione Internet) arrivano tutti i “ci segnalano che…” sentiti in trasmissione.


Con Giorgio impegnato a districarsi nel traffico, oltre a Brambati sempre pronto nella sua postazione Internet (nonostante una botta di sonno immortalata sulla pagina Facebook ufficiale della Gialappa’s Band a causa dell’inizio particolarmente soporifero della partita) abbiamo avuto tempo per salutare velocemente Marco e Carlo prima della diretta, insieme all’ospite camerunense Melchiade. In particolare mi sono fiondato dal Signor Carlo per dargli un foglio con la lista di soprannomi dei giocatori messicani. Infatti, per portare qualche spunto che potesse essere curioso e divertente in radiocronaca, io e Melina studiando un po’ su Internet cosa si potesse raccontare ci siamo accorti che diversi giocatori messicani hanno dei soprannomi e che alcuni sono anche piuttosto curiosi. Ho quindi preparato un foglio e ce li siamo un po’ studiati, pensando di sedere vicino a Carlo e di poter comunque sbirciare la lista. Invece alla sinistra di Carlo era già seduto Melchiade, perciò noi ci siamo accomodati dalla parte opposta, alla destra di Marco. A questo sono state dovute le piccole difficoltà di Melina all’inizio nel ricordare i soprannomi durante i primi tentativi di “interrogazione” su questo argomento. Poi nel corso della partita li abbiamo ricostruiti nel foglio formazioni che avevamo davanti risolvendo il problema… E a proposito dei soprannomi, tornando a una delle cose dette in studio, Isaac Brizuela è detto Droopy perché sul campo appare un po’ dappertutto come faceva nei cartoni il cane Droopy:


Non perché assomiglia al cantante Drupi…


Il quale però pare si chiami così proprio perché i suoi amici lo avevano paragonato al cartone per via della sua capigliatura che ricordava un po’ le orecchie di Droopy…

Tornando alla radiocronaca (che se volete potete scaricare e risentire iscrivendovi al Gialappa's Forum: http://freeforumzone.leonardo.it/forum.aspx?f=86216, sezione "Noi dire Gol Brasile 2014")
, forse il mio giudizio non è proprio imparziale, ma mi è parsa molto divertente grazie all’ottimo affiatamento che si è creato con gli ospiti del Camerun. Anche il clima generale era molto sereno e festoso, sia grazie a Carlo, Marco e Giorgio in gran forma (se possibile ancora più gentili e disponibili di quattro anni fa) sia per il coinvolgimento di tutti i collaboratori della trasmissione presenti in studio. Da segnalare nel primo tempo l’irruzione de “I Soliti Idioti”, che non truccati sembrano “quasi” normali, e la frase di Giorgio “Melina, tuo marito è molto più giovane di te giusto?”. Considerando che sono più vecchio di mia moglie di quattro anni e un mese, e mia moglie non sembra affatto più vecchia dell’età che ha, anzi, sarà un ricordo che poterò indelebile nel cuore e che mi tirerà su di morale ogni qualvolta una parvenza di capello bianco sbucherà sulla mia testa (a quasi 36 anni mi sto preparando al peggio da questo punto di vista…).

Pur avendo una cuffia e un microfono, ho preferito limitare al minimo i miei interventi per rispetto verso i veri protagonisti della trasmissione: la Gialappa’s Band, Melchiade, Hubert e Melina. Ho dato comunque il mio contributo segnalando con un pizzino a Marco la regolarità del secondo gol annullato al Messico.

Non avendo avuto il tempo materiale di farlo prima della partita, nell’intervallo Melina e io abbiamo schierato sul tavolo un po’ di mangiare col modulo 4-3-2-1… nel senso che nel tempo di un conto alla rovescia di quattro secondi si è formato un capannello che ha spazzato via buona parte del Guacamole preparato da Melina e dei Nachos e delle salsine che avevamo portato. Come al solito, a distinguersi per quantità di Guacamole mangiato è stato Giorgio, che sapevamo essere un amante di questo tipo di cucina. Speriamo che il troppo Guacamole non si sia vendicato a qualche ora di distanza come la celeberrima “Luisona” in “Bar Sport” di Stefano Benni…

Il rientro in onda dopo l’intervallo è stato esilarante, anche se da casa non credo si sia notato niente di strano. Il tecnico con il compito di segnalare il ritorno in onda si è sbracciato per lunghi secondi per segnalare che eravamo già in diretta serenamente ignorato da tutti: Carlo chiacchierava amabilmente con Melina, Marco era impegnato a cercare informazioni sulla Gazzetta dello Sport e Giorgio stava tornando tranquillo e pacifico in postazione…

La seconda frazione di giuoooooco, come direbbe Ezio Luzzi, è iniziata con una mossa a sorpresa di Melchiade, che ha tirato fuori dal nulla una telecamera iperprofessionale per riprenderci mentre era in corso il commento. Buona parte delle battute del secondo tempo sono nate in seguito a questa mossa, soprattutto quelle legate alla illeggibile e-mail del simpatico ragazzo camerunense. A venti minuti dalla fine è arrivato anche il gol del Messico, garanzia per la squadra del “Latin Lover” Herrera di potersi giocare tutto nell’ultimo turno contro la Croazia anche in caso di sconfitta col Brasile nella seconda partita.

Al fischio finale è arrivato il momento delle foto ricordo.


Grazie alla completa disponibilità di Carlo, Marco e Giorgio ne abbiamo fatte diverse, sia con la macchina fotografica di Melchiade sia con lo smartphone di Melina. Un altro ricordo da mettere insieme alla foto di Francia-Messico di quattro anni fa.

Subito dopo, fuggi fuggi generale per andare a mangiare qualcosa prima di Spagna-Olanda, in programma circa quaranta minuti più tardi, saluti affettuosi e rinnovo dell’appuntamento per Messico-Croazia, per vivere nuovamente in compagnia della Gialappa’s Band dei momenti di divertimento puro da ricordare con enorme piacere per sempre…


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