venerdì 30 maggio 2014

RANKING FIFA: METODO DI CALCOLO E CURIOSITA'

Dopo alcuni articoli riguardanti il Ranking UEFA mi è stato chiesto di spiegare un po’ come funziona il Ranking FIFA, che a volte presenta una classifica che può far nascere delle perplessità.

Se per il Ranking UEFA dissi che non era poi così difficile da capire e da calcolare, altrettanto non si può dire per il Ranking FIFA, che invece è stato via via complicato nel corso degli anni per tentare di annullare certe distorsioni presenti nei metodi precedenti, senza peraltro riuscirci del tutto.


Proprio perché il Ranking FIFA non è di facilissima lettura, ho pensato di scrivere qua una versione semplificata di come funziona, corredata da qualche dato statistico a mio avviso interessante. Fin da ora, però, rimando chi volesse avere una spiegazione dettagliata e completa sotto tutti i punti di vista in merito ai metodi di calcolo a questo articolo in tre parti di Rado Il Figo pubblicato su un blog molto interessante dal titolo “Blog-In Dentro lo Sport”:

http://simonesalvador.blogspot.com/2012/10/anking-fifa-come-funziona-parte-1.html

Rado, che avrete forse notato a volte intervenire nei commenti ai miei articoli anche su questo blog con annotazioni sempre molto pertinenti e che ho citato in altre occasioni, ha scritto moltissimi pezzi per “Blog-In” e altre pagine web su argomenti simili a quelli di cui parliamo spesso in questo blog perciò se siete interessati a quello che scriviamo di solito vi invito a ricercare i suoi lavori nel web, non ne rimarrete delusi.

Se non siete riusciti a resistere e vi siete letti l’articolo di Rado tutto d’un fiato potete saltare la parte che seguirà e andare direttamente a leggervi le curiosità statistiche nella parte finale o al massimo riprendere dal paragrafo “critiche e considerazioni”. Altrimenti, per voi che fin dai tempi della scuola preferite i “Bignami” all’informazione completa, ecco un breve riassunto di come funziona questo benedetto Ranking FIFA…


LA STORIA

L’idea del Ranking FIFA nasce nel dicembre 1992, anche se per la sua pubblicazione ufficiale su base pressoché mensile bisogna aspettare agosto 1993. Inizialmente ne fanno parte 167 nazionali (ora siamo arrivati al ragguardevole numero di 209).

Dal 1993 fino al 1999 era costruito in maniera estremamente semplice: ogni partita riconosciuta ufficialmente dalla FIFA dava 3 punti per la vittoria, 1 per il pareggio, 0 per la sconfitta. Semplicissimo da calcolare ma altrettanto semplice da criticare, visto che non teneva conto di tanti fattori che potevano influenzare fortemente la classifica (dalla forza delle squadre incontrate, alle competizioni svolte, al numero di partite giocate).

Dal 1999 al 2006 il sistema è stato implementato dando punteggi variabili a seconda di differenti fattori, fra cui la forza della squadra incontrata, il tipo di competizione, il numero di gol fatti o subiti, il luogo in cui si giocava una partita (le vittorie in trasferta valevano più di quelle in casa).

Dopo i mondiali del 2006 il Ranking ha cambiato nuovamente metodo di calcolo, togliendo dei fattori dal conteggio e aggiungendone altri, limitando gli anni di validità dei risultati da 8 a 4 e arrivando al sistema in utilizzo ancora oggi che ora andrò brevemente a spiegare.


IL METODO DI CALCOLO

Ogni partita (amichevole o di tornei ufficiali) riconosciuta dalla FIFA e che vede affrontarsi due squadre affiliate alla FIFA permette alle rappresentative nazionali di maturare un punteggio che è dato dalla moltiplicazione fra loro di quattro fattori:

- L’esito del match

- L’importanza della gara

- Il valore dell’avversario

- Le confederazioni continentali rappresentate dalle squadre in gara


L’ESITO DEL MATCH

3 punti per la vittoria, 2 punti per la vittoria ai rigori, 1 punto per il pareggio o la sconfitta ai rigori, 0 punti per la sconfitta.

Importante annotazione: come tutti sapete, un numero moltiplicato per 0 dà sempre 0 quindi una sconfitta porta sempre 0 punti al termine della moltiplicazione dei quattro fattori, qualsiasi sia l’avversario e la competizione. Per questo perdere numerose amichevoli potrebbe pesare molto sulla classifica di una nazione, anche a fronte di buoni risultati nelle partite ufficiali.


L’IMPORTANZA DELLA GARA

Le partite dei Mondiali hanno valore 4, quelle dei campionati continentali (es: Europei, Coppa America…) e della Confederations Cup hanno valore 3, le gare di qualificazione a Mondiali e campionati continentali hanno valore 2,5 mentre tutte le altre sono classificate come amichevoli e hanno valore 1.


IL VALORE DELL’AVVERSARIO

Viene creato un coefficiente apposito che si forma sottraendo al numero 200 la posizione nel Ranking FIFA della squadra avversaria. Per esempio, se si affronta la squadra che occupa la decima posizione del Ranking il coefficiente per questa partita è 190 (200-10). Come ulteriore regola, è stato previsto che il coefficiente non può mai essere inferiore a 50. Quindi se si affronta una squadra oltre al 150esimo posto del Ranking FIFA si otterrà per questo fattore sempre un coefficiente di 50.


LE CONFEDERAZIONI CONTINENTALI

Tramite un metodo di calcolo che tiene conto dei risultati degli ultimi 3 Mondiali (e che quindi viene aggiornato ogni 4 anni), viene stimato il peso di ogni confederazione in base alla sua importanza, data dai risultati ottenuti dalle rispettive nazionali.

Attualmente, Europa (UEFA) e Sud America (CONMEBOL) hanno coefficiente 1, il Centro Nord America (CONCACAF) ha coefficiente 0,88, Africa (CAF) e Asia (AFC) hanno coefficiente 0,86 mentre l’Oceania (OFC) ha coefficiente 0,85.

Per stabilire il coefficiente della singola partita si somma il coefficiente della confederazione della squadra di casa con il coefficiente della confederazione della squadra in trasferta e si divide per 2. (es:Italia-Brasile ha coefficiente 1 dato da 1+1 diviso 2; Italia-Nuova Zelanda ha coefficiente 0,925 dato da 1+0,85 diviso 2).


Se fate la moltiplicazione di questi quattro valori ottenete infine il punteggio ottenuto da ogni nazionale in ogni partita. Ma non finisce mica qui… infatti ci sono altre due variabili da tenere in considerazione: il tempo e il numero di gare.


IL TEMPO

Per dare più importanza alle gare più recenti del quadriennio e minimizzare le possibili differenze date dal disputare più o meno partite nel corso di una stagione rispetto ad altre nazionali, è stato deciso di calcolare il punteggio medio ottenuto dalle nazionali nell’arco di ogni 12 mesi (somma dei punteggi diviso il numero delle gare disputate) e di ponderare con un coefficiente minore di uno i punteggi medi ottenuti nelle annate più lontane nel tempo. Quindi per ottenere il punteggio finale di una squadra (quello che potete leggere nelle classifiche pubblicate periodicamente dalla FIFA) bisogna sommare questi quattro addendi:

- Il punteggio medio ottenuto nelle partite svolte negli ultimi dodici mesi (dato dalla moltiplicazione semplice dei quattro fattori precedenti)

- Il 50% del punteggio medio ottenuto nelle partite svolte da dodici a 24 mesi prima della pubblicazione della classifica

- Il 30% del punteggio medio ottenuto nelle partite svolte da 24 a 36 mesi prima della pubblicazione della classifica

- Il 20% del punteggio medio ottenuto nelle partite svolte da 36 a 48 mesi prima della pubblicazione della classifica

Un ultimo accorgimento: si richiede che le squadre giochino almeno 5 partite durante l’anno, altrimenti il loro punteggio medio in quell’anno viene proporzionalmente abbassato (l’80% del valore medio annuale se vengono giocate solo 4 partite, il 60% se ne vengono giocate 3, il 40% se ne vengono giocate 2, il 20% se ne viene giocata 1).

La somma dei quattro punteggio precedenti è finalmente il valore che determina la classifica finale.


CRITICHE E CONSIDERAZIONI

Questo metodo può essere criticato per mille motivi (ben segnalati da Rado nel suo articolo), per quanto mi riguarda concordo con la sua conclusione che la criticità maggiore si ha nel momento in cui si utilizza questo metodo per ordinare squadre di confederazioni diverse, che giocano competizioni diverse e un numero di partite a volte anche molto diverse. Non sembra infatti che i metodi di calcolo scelti siano l’ideale per ponderare al meglio questi fattori.

Va comunque considerato che questo coefficiente ha un suo utilizzo specifico ed esclusivo nella formazione delle teste di serie ai Mondiali e nelle minifasce della Confederation Cup, rimanendo un puro dato statistico curioso ma senza altri utilizzi (se non per la FIFA quello di incassare i soldi della Coca-Cola che lo sponsorizza) per tutte le posizioni oltre quelle occupate dalle prime sette qualificate ai Mondiali (l’ottava testa di serie è il paese ospitante) e dalle partecipanti alla Confederation Cup (escluse campioni del mondo e paese organizzatore, che sono le due teste di serie). Tanto più che è ormai prassi ultra consolidata formare le altre fasce dei Mondiali con criteri esclusivamente geografici.




E’ ad esempio senz’altro vero che una squadra ospitante i Mondiali, che quindi per due anni non fa partite di qualificazione, è fortemente penalizzata dall’assenza di gare ufficiali nel suo calendario, a meno di non vincere praticamente sempre delle amichevoli di altissimo livello o la propria competizione continentale (il Brasile la scorsa estate era sceso addirittura in 22esima posizione). Ma è pure vero che questa penalizzazione non comporta problemi insormontabili visto che la nazione ospitante la Coppa del Mondo è – come detto - comunque testa di serie, indipendentemente dal Ranking FIFA.

Inoltre è mio parere personale che, a conti fatti, la formula attuale sovrastimi il valore delle squadre appartenenti alla CONCACAF (attualmente 5 fra le prime 35) mentre penalizzi un po’ rispetto alla loro forza le nazioni africane (solo 3 nelle prime 35) e asiatiche (la prima è l’Iran 37esima). Non solo per il coefficiente leggermente inferiore assegnato ad Africa e Asia, ma anche per le differenti competizioni e il diverso numero di impegni medi delle nazioni appartenenti a queste tre confederazioni.


STATISTICHE E CUROSITA’

Partiamo dando un’occhiata all’Albo d’oro:


- Solo sette nazioni hanno occupato il primo posto della classifica FIFA per nazioni: Brasile (dominatore quasi incontrastato fino a quando il metodo di calcolo non è variato in quello utilizzato ancora oggi), Germania, Italia, Francia, Argentina, Spagna e Olanda (l’unica delle sette a non aver mai vinto un titolo mondiale e l’ultima a conquistare il primo posto, anche se solo per un mese, nell’agosto del 2011).

- L’Italia è l’unica nazione a non essere mai scesa oltre il sedicesimo posto (maggio 1994). I peggiori piazzamenti delle altre sei componenti dell’albo d’oro sono 22esimo per Brasile (giugno 2013) e Germania (marzo 2006), 24esimo per l’Argentina (agosto 1996), 25esimo per l’Olanda (maggio e febbraio 1998) e la Spagna (marzo 1998), 27esimo per la Francia (settembre 2010).

- Nel confronto fra Ranking di agosto 1993 e Ranking attuale la crescita maggiore è dell’Ucraina, passata dal 131esimo posto al 17esimo. Percorso inverso per il Madagascar, sceso dall’81esimo al 189esimo posto.

- Per quanto riguarda le posizioni guadagnate da un aggiornamento della classifica all’altro, il record positivo è della Slovacchia (salita a febbraio 1994 dal 150esimo al 58esimo posto) mentre quello negativo è di Cuba (scesa a settembre 1995 dal 94esimo al 166esimo posto).

- Il Sud Sudan è la nazione che ha il “peggior miglior risultato” non avendo mai raggiunto una posizione migliore della 197esima (settembre 2012, al secondo mese di presenza in classifica).

- Bhutan, San Marino e Turks And Caicos Islands sono le uniche tre nazioni che al momento hanno 0 punti in classifica.


- I podi meno prevedibili sono stati tutti negli anni ’90: 2° posizione per Repubblica Ceca (settembre 1999) e 3° posizione per Danimarca (maggio 1997), Norvegia (ottobre 1993) e Svizzera (agosto 1993).

- Il miglior piazzamento di un’africana è stato il quinto posto della Nigeria (aprile 1994), di una nordamericana è stato il quarto posto di Messico (febbraio 1998) e USA (aprile 2006), di un asiatica è stato il nono posto del Giappone (febbraio 1998) e di una oceanica il trentunesimo posto dell’Australia (luglio 1997). L’Australia ha raggiunto anche il 14esimo posto nel settembre 2009, ma da gennaio 2006 fa parte della confederazione asiatica.

Vi segnalo infine che il sito ufficiale della FIFA, nella sezione dedicata al Ranking, permette di fare alcune cose interessanti che mi 
sono state utili anche nella redazione di questo articolo e con le quali vi potete divertire:

http://www.fifa.com/worldranking/rankingtable/index.html

All’approssimarsi delle partite, è possibile calcolare quale sarebbe il coefficiente di ogni squadre se vince, perde o pareggia la partita (o le partite) immediatamente successive utilizzando la sezione “Ranking Prognosis” in basso nella schermata.

Inoltre, cliccando sul menu in alto sulla voce “tools”, è possibile comparare le classifiche storiche di quattro nazionali contemporaneamente, vedere il ranking migliore e peggiore di ogni squadra e i più grandi salti in classifica di ogni team da un mese all’altro.

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