mercoledì 28 maggio 2014

LA STORIA (UFFICIALE E NON) DEL RANKING UEFA PER NAZIONI - 2013/14

Il nostro viaggio tra le coppe europee attraverso la storia del Ranking Uefa giunge oggi al termine, come sempre a cura di Antonio Bomba.

Il passato si unirà al presente perché analizzeremo la stagione 2013-2014 appena conclusasi.




Prima di passare all’analisi, ricordiamo che la suddivisione numerica delle squadre che parteciperanno alle coppe europee 2015/16 avverrà secondo questa divisione (fin dalla prossima stagione entrerà in gioco Gibilterra con due squadre, una per coppa, indipendentemente dal suo ranking futuro, mentre dal 2015/16 le classificate dal settimo al nono posto non avranno più quattro squadre in Europa League come invece sarà fino al 2014/15):



Un’annata sportiva segnata in lungo e in largo dall’egemonia spagnola. Gli iberici, già primi nel ranking, tali si confermano con tutta una serie di dati a legittimare e a rendere ancora più importante il loro primato. Due vittorie, Champions League col Real Madrid ed Europa League con il Siviglia. Una finalista, l’Atletico Madrid in Champions, ed una semifinalista, vale a dire il Valencia in Europa League. Ai risultati sul campo si aggiungono i punti coefficiente: stagione vinta e, come già detto, leader del ranking quinquennale coi punti che salgono di 9.688 rispetto al quinquennio precedente. Tutto ciò con le prime quattro inseguitrici che hanno migliorato il loro punteggio rispetto al precedente.


Dietro di lei l’Inghilterra si conferma come seconda potenza continentale seguita dalla Germania che non è riuscita a ripetere la grande annata precedente quando fu lei a mandare due squadre in finale di Champions.

Quarta e prima tra le nazioni a poter portare tre nazioni anziché quattro in Champions League troviamo l’Italia che per poco nei coefficienti stagionali non superava la Germania. E alla fine il distacco stagionale è stato solamente di 0.548 punti. La strada per conquistare il terzo posto nel ranking quinquennale è ancora lunga e per ora difficilmente battibile, ma quella per mantenere il quarto posto e tener dietro il Portogallo sembra molto meno difficile e tortuosa di quello che la stampa italiana, votata al sensazionalismo negativo e poco dentro i meccanismi del ranking Uefa, ha voluto farci credere. Vero, l’Italia partirà il prossimo anno con qualche centesimo di punto in meno rispetto al Portogallo. Ma se si eccettua la loro straordinaria stagione 2010-2011 (che quindi scadrà tra appena due anni) i lusitani han sempre fatto poco meglio o molto peggio di noi. Nel 2013-2014 l’unica italiana ad aver davvero deluso nelle coppe è stata l’Udinese uscita ai preliminari e, nonostante il Benfica in finale, l’Italia ha staccato gli avversari diretti di 4.25 punti. Insomma, semplicemente mantenendo questa media e senza dover attendere improbabili vittorie nella Champions, il Portogallo non è e non sarà tutto questo spauracchio in futuro. Basti pensare che la Francia inizierà la prossima stagione con appena mezzo punto circa di vantaggio sulla Russia eppure nessuno oltre le Alpi grida al dramma.


E a proposito della Russia, complimenti a lei per essere diventata la prima federazione di terza fascia (unica fascia a poter schierare quattro anziché tre squadre in Europa League) e con chance concrete di sorpasso per andare in seconda. Superata l’Ucraina la cui rivalità come abbiamo visto esula purtroppo dal mondo dello sport, grazie anche alla “castrata” che l’Uefa ha dato agli eredi di Shevchenko cacciando dalle coppe il Metalist Kharkiv a qualificazioni già iniziate, la Russia ha portato ben tre squadre oltre i dieci punti, vale a dire Zenit San Pietroburgo, Rubin Kazan e l’Anzhi.

Avendo perso i punti della loro stagione perfetta, quella 2008-2009, L’Ucraina è stata superata nel ranking anche dall’Olanda nonostante l’enorme fatica fatta quest’anno nelle coppe dai tulipani. Inutile dire quindi che entrambi i paesi hanno peggiorato il punteggio quinquennale rispetto alla stagione precedente.


Decima e prima nazione a non poter portare sei squadre nelle coppe (ma potendone portare ancora due in Champions), troviamo il Belgio che ha superato la Turchia conservando tuttavia un distacco al momento considerevole rispetto alle nazioni che la precedono. Dietro di loro si confermano Grecia e Svizzera in tandem mentre salgono nella top 15 ed acquisiscono quindi il diritto a poter schierare due squadre in Champions League nella stagione 2015-2016 l’Austria e la Repubblica Ceca.

I primi rientrano nelle posizioni che contano (due squadre in Champions) dopo un solo anno di purgatorio. Locomotiva trainante della loro stagione è stato il Red Bull Salisburgo, mattatore dei gironi di Europa League, mentre il loro fiore all’occhiello è stato il Rapid Vienna che è riuscito a qualificarsi per i gironi di Champions League.


La Repubblica Ceca invece deve l’entrata in top 15 a due annate buone e costanti consecutive, la scorsa e questa. Basti pensare che in questa singola stagione la Repubblica Ceca ha chiuso ottava nella classifica annuale a coefficienti. Come accade ormai da qualche anno la loro squadra di riferimento è stata il Viktoria Plzen.


Austriaci e cechi hanno scalzato così Cipro, comunque onorevolmente diciottesima, e la Danimarca oggi diciannovesima. Sedicesima e subito fuori dal sogno delle due squadre in Champions si è così ritrovata la Romania di nuovo in ascesa dopo qualche anno buio ed Israele che come sempre ambisce ad entrare nel calcio che conta senza però esserci ancora riuscita.

Siamo così giunti alla conclusione della storia del Ranking Uefa per nazioni. L’appuntamento è per maggio 2015 quando un altro capitolo di questa straordinaria storia verrà chiuso e potrà così essere raccontato.

Email Antonio Bomba: abomb@hotmail.it
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