venerdì 9 maggio 2014

CLASSIFICA DEGLI ALLENATORI DI SERIE A 2013/14 - Aggiornata al 9 maggio 2014

Aggiornamento del ranking allenatori di Serie A a cura di Antonio Bomba.

E’ stata una settimana quanto mai foriera di sorprese e allo stesso tempo certezze, quella appena trascorsa per gli allenatori di serie A.



Antonio Conte ha legittimato lo scudetto vinto con la Juventus ed il primo posto nella classifica di rendimento sconfiggendo l’Atalanta nonostante l’inserimento in formazione di molti tra comprimari e riserve. Allo stesso modo Rafa Benitez ha prima vinto la coppa Italia e poi ha onorato l’impegno in campionato di martedì sconfiggendo il Cagliari.


Altra certezza, anche se la dirigenza e molti tifosi non la pensano così, è stato Clarence Seedorf che ha guidato il Milan alla vittoria nel derby con l’Inter rimettendo in corsa il Milan per un posto in Europa League.

Le sorprese tuttavia son state molte di più delle conferme. Risultati giunti un po’ inaspettatamente quantomeno guardando l’andamento della classifica e dunque del campionato, vuoi in maniera positiva vuoi in maniera negativa. Un po’ meno se si considera il fattore motivazionale. A fine campionato capita spesso. Alcune squadre tengono alti i giri del motore e così superano chi è già appagato del risultato conseguito, o peggio ancora deluso dal mancato obiettivo raggiunto.

Partiamo quindi dal risultato che per molti è stato il più sorprendente di tutti, vale a dire l’incredibile tracollo della Roma in casa dell’ultima in classifica (o meglio di quella che era ultima in classifica), il Catania. Un 4-1 che Rudi Garcia non ha affatto digerito e che ritiene ingiustificabile. Quel che è sicuro è che la formazione etnea da quando è stata presa in mano dal fino a poche settimane fa sconosciuto (al grande pubblico) Maurizio Pellegrino è riuscita a concretizzare quanto di buono riesce a produrre. Qualità che sotto le guide tecniche di Rolando Maran e Gigi De Canio non erano venute a galla. E domenica il match Bologna-Catania varrà a tutti gli effetti come uno spareggio non ufficiale, con l’eventuale sconfitta semi-condannata alla serie B, in quella tipica atmosfera da “non esiste domani”.


Altro risultato per molti inaspettato è stata la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo. Persa la coppa Italia e con ogni probabilità il terzo posto nella classifica di rendimento, Vincenzo Montella non è riuscito a trasmettere ai suoi  uomini le giuste motivazioni per affrontare il Sassuolo. Il risultato che ne è conseguito è stato un 3-4 con un passivo iniziale di 0-3 e di conseguenza una sconfitta molto più perentoria di quel che il risultato finale lascia intendere.

Continuano invece a tenere un ottimo passo Roberto Donadoni, Giampiero VenturaEdy Reja e Andrea Mandorlini. Tuttavia nessuno dei tre riuscirà comunque a superare Walter Mazzarri, ormai certo del quinto posto nonostante la sconfitta, ma tutti e quattro certi o ad un passo dalla sicura top 10.

L’unico tra gli allenatori attivi che potrebbe insidiare queste posizioni a Reja e Mandorlini è Sinisa Mihajlovic autore di un ottimo campionato sulla panchina blucerchiata. Riuscirà un carismatico motivatore come lui a dare ai propri ragazzi la giusta carica per ben comportarsi nelle ultime due giornate di campionato? E’ questa in fondo la chiave di lettura del campionato da qui alla fine. Le motivazioni e la voglia di far bene che si scontrano contro la necessità di rilassarsi, mentalmente e fisicamente, dopo un anno di guerre sul campo.


In fondo alla classifica prosegue senza sosta l’agonia di Davide Nicola, figlia della schizofrenia gestionale del presidente del Livorno Spinelli e di una squadra limitata nelle qualità, salvo rare eccezioni. Nicola concluderà ultimo nella classifica di rendimento a meno che non riesca a vincere tutti e due le partite rimaste da giocare. Eventualità che gli permetterebbe di superare l’esonerato, e quindi impossibilitato a variare la propria classifica, Rolando Maran. In bocca al lupo.

Si conclude qui questa edizione del Rendimento Allenatori. L’appuntamento è per la prossima settimana quando, con un solo turno da giocare, la gran parte dei verdetti saranno da considerarsi già come ufficiali.

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